Architettura moderna: gli edifici sostenibili più innovativi

Temi come l’efficienza energetica e il risparmio sui consumi riguardano sempre più non soltanto l’economia domestica e industriale, ma anche l’architettura e il design.

Architettura moderna: gli edifici sostenibili più innovativi

Lo dimostra l’elevato numero di progetti ingegneristici di alto livello in cui un ruolo chiave è giocato proprio dall’avanguardia nell’integrazione tra ricercatezza estetica e funzionalità energetica.

 

Questi edifici aumentano sempre più di numero in tutto il mondo e costituiscono altrettanti punti di riferimento iconici per una nuova era architettonica, più rispettosa dell’ambiente e dell’uomo, in grado di garantire un benessere, uno stile di vita e un risparmio economico davvero elevati e innovativi.

 

Storicamente quello dell’edilizia è uno dei settori che da sempre incidono di più sul consumo di risorse naturali e sulla produzione di emissioni nocive; gli edifici sostenibili di ultima generazione dimostrano invece come, attraverso l’utilizzo delle più recenti tecnologie e di fonti rinnovabili, sia finalmente possibile trasformare l’edilizia in un contributo virtuoso al futuro di tutti.

 

In particolare il fotovoltaico è sempre più protagonista della cosiddetta bioarchitettura, basti pensare a elementi come le tegole fotovoltaiche, i pannelli di facciata e i vetri fotovoltaici: secondo SolarPower Europe, nel solo 2020 le installazioni di questo sistema di conversione energetica sono cresciute a livello globale del 18%, raggiungendo il record di 138,2 GW prodotti annualmente.

 

Ecco dieci esempi degli edifici “green” più importanti e innovativi al mondo:

 

  1. The Crystal (Londra) - Costruito dalla Siemens, questo edificio dal design strutturale straordinario è uno dei più ecologici mai realizzati. I suoi impianti fotovoltaici consentono di sfruttare a pieno regime la luce naturale: attraverso la tecnologia di illuminazione intelligente regolano la luminosità di LED e di bulbi fluorescenti che si accendono e spengono a seconda della quantità di luce diurna presente, risparmiando al massimo i consumi. L’edificio è dotato inoltre di due sistemi di riciclo delle acque chiamati Rainwater Harvesting e Black Water Recycling: il primo fa sì che il tetto dell'edificio funga da collettore dell'acqua piovana, il secondo permette di trattare le acque reflue. In entrambi i casi l’acqua riciclata viene depurata e convertita in potabile.

  2. Biblioteca pubblica di Taipei, filiale di Beitou (Taiwan) -  La Taipei Public Library Beitou Branch è il primo stabile in assoluto a Taiwan a ottenere la più alta classificazione EEWH del suo governo, che certifica gli edifici ecosostenibili. Oltre a essere caratterizzata dalla massima illuminazione naturale, presenta una parte del tetto coperta da celle fotovoltaiche che convertono direttamente la luce solare in elettricità. Anche le precipitazioni piovane sono immagazzinate e riutilizzate.

  3. Pixel Building (Melbourne) – Inaugurato nel 2010, è stato il primo edificio per uffici a emissioni zero in Australia e il primo in assoluto a ottenere il massimo punteggio nella scala Green Star australiana, in quella LEED americana e in quella Breeman britannica. I pannelli solari colorati e traslucidi che lo ricoprono massimizzano lo sfruttamento della luce diurna, trattenendo il calore nella loro camera interna e diffondendolo attraverso le pareti. L’edificio presenta anche sistemi per il riciclo delle acque reflue, per il riutilizzo dell'acqua piovana tramite una copertura vegetale del tetto e per lo sfruttamento dell’energia eolica: tutti accorgimenti che lo rendono carbon free al 100%. Grazie alla tecnologia intelligente, le finestre si aprono automaticamente durante le notti fresche in modo da dissipare il calore accumulato negli ambienti interni.

  4. Museo del domani (Rio de Janeiro) - Realizzato nel 2015 dall’architetto Santiago Calatrava, questo museo della scienza presenta un tetto a sbalzo ricoperto di pannelli solari regolabili a forma di pinna che lo rendono energeticamente indipendente grazie allo sfruttamento della luce naturale. Il museo è equipaggiato anche con un sistema di pompaggio che preleva l’acqua fredda dal fondale della baia di Guanabara e la sfrutta per il proprio raffrescamento.

  5. The Edge (Amsterdam) – Inaugurato nel 2014, questo edificio leggero e luminoso di 40.000 metri quadri, sede dell’azienda di consulenza Deloitte, è stato studiato appositamente per chi vi lavora. Il suo involucro è interamente costituito da pannelli solari mentre i suoi interni, privi di luci elettriche tradizionali, sono rischiarati da LED connessi a un soffitto digitale che anticipa le esigenze di illuminazione in base ai vari momenti del giorno. Evitando di funzionare in modo costante, il suo sistema elettrico garantisce così un risparmio energetico dell'80%. L’acqua piovana viene raccolta per i sanitari e le irrigazioni delle aree verdi, mentre il riscaldamento geotermico è regolato da pompaggi di acqua calda e fredda prelevata da una falda sotterranea. Tutto ciò ha consentito a questo edificio prosumer (che produce cioè più energia di quella che consuma), di ottenere un punteggio di sostenibilità del 98,3% dall’agenzia britannica BREEAM.

  6. Eastgate Center (Harare) – Realizzato nel 1996, è ispirato ai termitai di formiche africane secondo la tecnica del biomimetismo. Questo centro per il lavoro e lo shopping sfrutta gli stessi espedienti di fisica utilizzati dalle termiti per mantenere i loro nidi a una temperatura costante, combinandole con la muratura tradizionale dello Zimbabwe. Il risultato è un comfort continuo lungo tutto l’arco dell’anno, nonché un abbattimento dei costi per i proprietari.

  7. Tesla Gigafactory (Nevada) – Tra le fabbriche più moderne e all’avanguardia che esistano al mondo, questo gigantesco stabilimento produttivo nel cuore del Nevada produce batterie al litio e presenta oltre 460.000 metri quadrati di ambienti operativi. Lo stabilimento ha un consumo energetico pari a zero grazie all’energia solare prodotta da 180.000 metri quadri di pannelli fotovoltaici installati sul tetto.

8. Apple Park (Cupertino) - Il nuovo campus di Apple, chiamato “Spaceship” per il design avveniristico della sua struttura, ospita la sede operativa del brand. Inaugurato nel 2017, è grande 260.000 metri quadrati e può ospitare fino a 13.000 dipendenti. Il suo edificio centrale, a forma di anello, presenta uno dei più grandi tetti solari al mondo, grazie alla copertura integrale di pannelli da 17 megawatt che, insieme a celle a biogas da 4 megawatt, gli consentono di essere alimentato al 100% da energia rinnovabile. Tutto ciò gli è valso la prestigiosa certificazione LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) Platinum per gli edifici sostenibili.

9. Building Workshop Intesa Sanpaolo (Torino) – Progettato da Renzo Piano, è l’unico edificio europeo ad aver ottenuto il riconoscimento LEED Platinum nelle categorie “Nuove costruzioni” e “Gestione sostenibile dell’edificio”. Si tratta di un grattacielo la cui energia elettrica è alimentata da 1600 metri quadrati di pannelli fotovoltaici presenti sulla facciata, in grado di produrre circa 120.000 kw/ora all’anno. Un sistema di riscaldamento e raffrescamento a pompa di calore che utilizza l’energia geotermica, un impianto di raccolta di acqua piovana, l’utilizzo all’80% di LED e la presenza di sensori che regolano la dissipazione del calore interno in base alle condizioni climatiche hanno consentito all’edificio di ottenere nel 2019 ben 85 punti nella scala del Green Building Council.

10. Kaohsiung World Stadium (Taiwan) - Realizzato nel 2009 con materiali riciclati, lo stadio è interamente alimentato dall’energia del sole, tanto da essere soprannominato, anche grazie alle sue forme, “drago solare”. Presenta sulla copertura 8.844 pannelli fotovoltaici che forniscono l’energia agli apparecchi elettronici, alle 3300 lampadine degli impianti di illuminazione e ai due megaschermi. L’impianto sportivo si rivela quindi anche un’imponente centrale in grado di produrre energia elettrica da fonti rinnovabili: le sue celle accumulano infatti molta più energia di quanta ne serva per alimentare lo stadio. Il surplus elettrico (circa 1,14 milioni di Kwh all’anno) consente di risparmiare 600 tonnellate di CO2.
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